Commissioni di investimento: perché sono fondamentali per la tua ricchezza nel lungo periodo

BG SAXO
Le commissioni di investimento sono i costi che paghi per accedere a prodotti e servizi finanziari. Coprono tutto: dalla gestione del portafoglio all’esecuzione delle operazioni di compravendita, fino al mantenimento del conto. Anche se possono sembrare trascurabili, nel tempo questi costi possono accumularsi ed erodere i tuoi rendimenti.
Ogni commissione riduce il capitale che lavora per far crescere il tuo portafoglio. Ad esempio, un portafoglio azionario che rende l’8% all’anno, con l’1% di commissioni, offre in realtà un rendimento netto del 7%. Nel corso di decenni, questa differenza può tradursi in migliaia, o persino centinaia di migliaia, di euro.
Riconoscere questi costi e comprenderne l’impatto è fondamentale per essere investitori consapevoli. Sapere per cosa stai pagando (e perché) ti aiuta a evitare oneri inutili e a mantenere più capitale investito per i tuoi obiettivi di lungo periodo.
Tipologie di commissioni di investimento
A volte il modo in cui le commissioni vengono applicate agli investimenti è complesso e poco intuitivo. Comprendere le diverse tipologie di costi ti aiuta a distinguere quali sono realmente necessari e giustificati e quali, invece, possono essere evitati.
Commissioni di gestione
Le commissioni di gestione servono a remunerare coloro che gestiscono il portafoglio, tipicamente un fondo comune o una gestione patrimoniale. In genere, sono calcolate come una percentuale del patrimonio in gestione (AUM) e possono variare dallo 0,25% all’2% all’anno. Ad esempio, una commissione dell’1% su un portafoglio da 100.000 USD comporta 1.000 USD di costi all’anno. Anche se la gestione attiva può aggiungere valore, commissioni elevate possono ridurre significativamente i guadagni nel lungo periodo. Per superare il mercato, un gestore attivo deve ottenere un rendimento in eccesso superiore alla commissione di gestione addebitata.
Expense ratio
Gli expense ratio si applicano a fondi comuni di investimento e ETF, per coprire i costi operativi.Queste commissioni, espresse come percentuale del patrimonio del fondo, possono variare dallo 0,1% per i fondi indicizzati a oltre il 2% per i fondi a gestione attiva. Anche differenze minime possono accumularsi nel tempo, rendendo le soluzioni a basso costo più interessanti per i portafogli a lungo termine. In generale, i fondi passivi, come i fondi comuni e gli ETF, possono essere meno costosi dei fondi gestiti attivamente.
Commissioni di trading
Le commissioni di trading sono costi addebitati per eseguire ordini di acquisto o vendita. I broker possono addebitare una commissione fissa per ogni operazione oppure una percentuale della transazione. Per i trader frequenti, questi costi possono accumularsi rapidamente, erodendo i rendimenti. Le piattaforme che offrono compravendite senza commissioni sono un’alternativa conveniente, ma è sempre importante verificare l’eventuale presenza di costi nascosti e ricordare che i costi di trading possono presentarsi sotto forma di commissioni dirette o di spread sfavorevoli, che possono comunque rientrare nella definizione di “zero commission”.
Commissioni di sottoscrizione (load fee)
Le commissioni di sottoscrizione (load fee) sono oneri di vendita applicati ai fondi comuni di investimento. Le commissioni di ingresso si pagano all’acquisto delle quote, mentre le commissioni di uscita vengono addebitate al momento della vendita. Queste commissioni possono arrivare fino al 5,75%. Scegliere fondi senza load (no-load) può aiutarti a mantenere i rendimenti dove devono stare: nel tuo portafoglio.
Commissioni di consulenza e di conto
Spesso associate ai consulenti finanziari, le commissioni di consulenza coprono la gestione del portafoglio e i servizi di pianificazione. Di solito, variano dallo 0,25% all’1% all’anno. Potrebbero anche essere applicate commissioni di gestione del conto, in genere tra 25 e 100 euro all’anno.
Performance fee
Quando i rendimenti superano un determinato benchmark, gli hedge fund o le società di gestione addebitano performance fee. Ad esempio, una struttura "2 e 20" prevede una commissione annua del 2% calcolata sul patrimonio del fondo e il 20% dei profitti ottenuti dal gestore. Sebbene queste commissioni incentivino i risultati, possono ridurre sostanzialmente il tuo rendimento netto se superano la soglia prevista. Le performance fee possono essere controverse per come motivano i gestori a generare profitti, privilegiando prestazioni a breve termine rispetto alla stabilità di lungo periodo.
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