Come vendere allo scoperto le azioni nel modo giusto: una guida passo passo

BG SAXO
La vendita allo scoperto è una strategia che sovverte l’idea tradizionale di investimento. Anziché acquistare un’azione sperando che il suo valore cresca, chi vende allo scoperto prende in prestito le azioni, le vende e spera che il prezzo scenda. È una tecnica sorprendentemente comune, con circa il 40%-50% del volume di scambi giornalieri di una tipica azione che comprende operazioni allo scoperto.
Sebbene la vendita allo scoperto possa offrire rendimenti significativi, comporta anche rischi notevoli. Di solito, questa strategia viene eseguita tramite prodotti a leva finanziaria come i Contratti per Differenza (CFD). I CFD consentono ai trader di speculare sui movimenti di prezzo senza possedere fisicamente le azioni sottostanti. Tuttavia, i CFD amplificano i rischi, rendendo fondamentale comprendere a fondo la meccanica e le potenziali insidie della vendita allo scoperto prima di iniziare.
La vendita allo scoperto, soprattutto attraverso i CFD, non è adatta ai trader inesperti o a chi non è in grado di tollerare rischi sostanziali. Dovresti dedicarti alla vendita allo scoperto solo se hai una completa comprensione della leva finanziaria, delle dinamiche di mercato e della gestione del rischio.
Cos’è la vendita allo scoperto?
La vendita allo scoperto è una strategia di investimento nella quale i trader scommettono contro un’azione, prendendo in prestito i titoli e vendendoli al prezzo di mercato corrente con l’obiettivo di riacquistarli successivamente a un prezzo inferiore. A differenza dell’approccio tradizionale, che prevede l’acquisto di azioni per trarre profitto dall’aumento del loro valore, chi vende allo scoperto mira ad ottenere un profitto dal calo del prezzo.
Nei mercati moderni, la maggior parte delle operazioni di vendita allo scoperto viene effettuata attraverso i CFD, che consentono di speculare sulle variazioni di prezzo senza il bisogno di prendere in prestito fisicamente le azioni. I CFD semplificano il processo di vendita allo scoperto, offrendo l’accesso a leva finanziaria e riducendo gli ostacoli amministrativi.
Facciamo un esempio di vendita allo scoperto con i CFD: un trader che vende allo scoperto un’azione quotata a 100 USD si aspetta che il prezzo diminuisca. Se il prezzo scende a 75 USD, il trader può chiudere la posizione in CFD, ottenendo un profitto sulla differenza di prezzo.
Tuttavia, i CFD sono prodotti con leva finanziaria, il che significa che sia i profitti sia le perdite risultano amplificati. Se invece l’azione sale di prezzo, le perdite del trader potrebbero superare il margine iniziale.
La vendita allo scoperto è disponibile in tutto il mondo?
La vendita allo scoperto è legale in molti mercati finanziari globali, compresi quelli europei. Sebbene si tratti di una strategia di trading ampiamente accettata, regolamentazioni rigorose assicurano che l’attività rimanga trasparente e che non sfoci in manipolazioni di mercato.
Nell’Unione Europea (UE), la vendita allo scoperto è disciplinata dalla European Securities and Markets Authority (ESMA). Norme come il Regolamento (UE) n. 236/2012 regolamentano la vendita allo scoperto, richiedendo ai trader di prendere in prestito o localizzare le azioni prima di avviare la posizione. La vendita allo scoperto “nuda”, ovvero la vendita di azioni non prese in prestito, è vietata.
I CFD rappresentano un modo popolare per operare allo scoperto in Europa e in altre regioni del mondo, consentendo ai trader di accedere a mercati globali. Tuttavia, in periodi di forte volatilità, le autorità possono imporre restrizioni aggiuntive, come i divieti temporanei sulla vendita allo scoperto già visti durante la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia di COVID-19.
Benché legale, la vendita allo scoperto può suscitare dibattiti. Alcuni sostengono che possa aggravare le fasi di ribasso dei mercati o favorire pratiche di manipolazione, mentre altri la difendono come strumento utile per fornire liquidità e mettere in luce aziende sopravvalutate o gestite in modo inefficiente.
I rischi della vendita allo scoperto
Per i trader, la vendita allo scoperto, in particolare quando si utilizzano prodotti con leva finanziaria come i CFD, comporta rischi significativi. Comprenderli a fondo è essenziale prima di intraprendere questa strategia.
I CFD sono prodotti con leva finanziaria, che consentono ai trader di controllare posizioni di dimensioni maggiori con un margine iniziale ridotto. Sebbene questo possa amplificare i potenziali guadagni, aumenta anche l’esposizione alle perdite. Senza un’adeguata gestione del rischio, i trader possono subire perdite che superano il margine iniziale.
Ecco i principali rischi associati alla vendita allo scoperto:
1. Potenziale di perdita illimitata
Uno dei rischi più rilevanti della vendita allo scoperto è la possibilità di perdite illimitate. Quando compri un’azione, la perdita massima corrisponde al capitale investito (se l’azione scende a zero). Tuttavia, vendendo allo scoperto, il prezzo dell’azione potrebbe teoricamente crescere all’infinito. Se il prezzo dell’azione aumenta, le tue perdite crescono senza alcun limite, rendendo questa strategia intrinsecamente rischiosa. In Europa, i clienti retail non possono perdere una somma che supera il saldo del proprio rapporto di trading.
2. Volatilità di mercato
La volatilità è comune nel mercato azionario, ma chi vende allo scoperto è particolarmente vulnerabile a improvvisi rialzi di prezzo. Se il prezzo di un’azione sale rapidamente, chi ha una posizione short può essere costretto a chiuderla in perdita. Eventi di mercato imprevedibili, come notizie positive inattese o utili sorprendenti, possono far salire i prezzi in modo brusco, rendendo rischiose le posizioni allo scoperto.
3. Rischio di short squeeze
Uno short squeeze si verifica quando un’azione con forte presenza di posizioni short comincia a salire bruscamente di prezzo. Con l’aumento del prezzo, i venditori allo scoperto si affrettano a ricomprare i titoli per coprire le perdite, spingendo così il prezzo ancora più in alto. Questo circolo vizioso può portare a perdite rilevanti per chi non chiude la propria posizione in anticipo.
Il famoso short squeeze di GameStop del 2021 è un esempio lampante di come questo fenomeno possa causare conseguenze finanziarie inattese per i trader.
4. Rischi normativi
Le normative sulla vendita allo scoperto possono variare in base alle condizioni di mercato. Le autorità possono talvolta imporre divieti temporanei sulla vendita allo scoperto durante periodi di instabilità, come accaduto durante la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia di COVID-19. Tali restrizioni possono limitare la possibilità di chiudere posizioni al momento giusto, aumentando l’esposizione al rischio di perdita.
5. Rischi di tempistica
Oltre alla volatilità di mercato, il tempismo riveste un ruolo cruciale nella vendita allo scoperto. Un titolo può rimanere sopravvalutato più a lungo di quanto previsto, costringendoti a mantenere la posizione e a sostenere costi aggiuntivi per il prestito delle azioni. Se non si verifica un rapido ribasso del valore del titolo, i costi di mantenimento di una posizione short possono ridurre i profitti o persino generare una perdita.
6. Costi di mantenimento dei CFD
I CFD comportano costi di mantenimento giornalieri, che possono erodere i profitti nel tempo. Inoltre, mantenere una posizione short per un periodo prolungato può tradursi in commissioni più elevate e ridurre la redditività complessiva.
7. Margin call
Se il mercato si muove contro di te, il broker può richiedere fondi aggiuntivi per mantenere la posizione. Il mancato rispetto di queste richieste di margine, o margin call, può comportare la chiusura forzata della posizione in perdita.
Esempio di vendita allo scoperto
Il seguente esempio illustra come funziona la vendita allo scoperto.
Supponiamo che tu abbia individuato un’azione quotata a 100 USD per azione, che ritieni possa scendere nel prossimo futuro a causa di risultati finanziari deludenti.
Ecco una panoramica passo passo di ciò che accade:
1. Aprire una posizione short
Apri una posizione in CFD per "vendere allo scoperto" 100 unità di un’azione quotata a 100 USD ciascuna, speculando effettivamente sul ribasso del titolo. Il valore nozionale della transazione è di 10.000 USD (100 x 100 USD).
2. Il prezzo scende
Il prezzo dell’azione scende come previsto in seguito a risultati trimestrali deludenti. Il valore della posizione in CFD riflette ora un prezzo di 70 USD per unità, portando il valore complessivo a 7.000 USD (100 x 70 USD).
3. Chiudere la posizione in CFD
Chiudi la posizione in CFD al prezzo inferiore, bloccando la differenza tra il valore di apertura e quello di chiusura.
4. Calcolare il profitto
La differenza tra il valore di apertura (10.000 USD) e il valore di chiusura (7.000 USD) rappresenta il tuo profitto lordo: 3.000 USD. Commissioni, imposte sui profitti (capital gain), costi di mantenimento e interessi (se applicabili) ridurranno il profitto netto.
Tuttavia, la stessa operazione avrebbe potuto andare diversamente. Se il prezzo dell’azione fosse salito a 130 USD per azione, avresti avuto bisogno di 13.000 USD per ricomprare le 100 azioni, subendo una perdita di 3.000 USD. Con i CFD, la leva finanziaria può amplificare ulteriormente questa perdita, rendendo essenziale la gestione del rischio.
Conclusioni: soppesare rischi e potenziali vantaggi della vendita allo scoperto
La vendita allo scoperto può essere allettante se pensi che un’azione stia per scendere di valore, ma non è priva di sfide. Le opportunità di profitto sono reali, ma lo sono anche i rischi, soprattutto quando utilizzi prodotti con leva come i CFD.
Di conseguenza, tempismo e pazienza giocano un ruolo fondamentale, e fattori come gli short squeeze e la volatilità di mercato possono ribaltare la situazione più velocemente di quanto ci si aspetti.
Per chi ha studiato a fondo la strategia e può sopportare le oscillazioni, la vendita allo scoperto può diventare un’ulteriore freccia al proprio arco di trading. Ricorda, però, che non è una strategia adatta a tutti: valuta attentamente i rischi prima di iniziare.
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