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Charu Chanana
Market Strategist
Lo swing trading è una popolare strategia di trading progettata per sfruttare i movimenti di prezzo o “oscillazioni” nei mercati. Gli swing trader cercano di acquistare o vendere un asset prima che il suo valore compia il prossimo movimento significativo, per poi chiudere la propria posizione con un profitto.
In questa guida, esamineremo i tipi di strategie che uno swing trader utilizza. Inoltre, analizzeremo la varietà di indicatori tecnici di cui gli swing trader fanno uso per decidere se vale la pena andare long o short su un asset.
Uno swing trader punta a catturare una percentuale di un più ampio movimento di mercato. Opera partendo dal presupposto che il prezzo degli asset non cresca in modo lineare, bensì attraversi picchi e avvallamenti durante una sessione di trading.
Il compito di uno swing trader è stabilire se il valore di un asset probabilmente salirà o scenderà come prossimo passo, per poi prendere posizione sul mercato. La sua redditività dipende dalla capacità di prevedere i movimenti di mercato con regolarità, ad esempio mantenendo un buon rapporto tra operazioni vincenti e perdenti.
Lo swing trading non è come altre strategie di trading a medio-lungo termine che mirano a movimenti sostanziali nei mercati. A differenza di altre strategie, in cui gli investitori possono detenere un asset per diversi anni, gli swing trader cercano momenti brevi per cavalcare le variazioni di valore di un asset, con un rischio minimo e un guadagno ottimale.
Vi è una sottile differenza tra swing trading e day trading. La principale distinzione è che i day trader aprono e chiudono le loro posizioni all’interno della stessa sessione di trading, cercando di trarre piccoli ma costanti profitti da movimenti di mercato minimi.
Gli swing trader, invece, scelgono di mantenere le posizioni durante la notte, talvolta per diversi giorni o settimane, per catturare l’intero valore del movimento di mercato previsto.
Se stai pensando di provare lo swing trading per la prima volta, è utile familiarizzare con le strategie di swing trading che forniscono un quadro di riferimento per entrare e uscire dai mercati:
Come parte della strategia di uno swing trader, l’analisi tecnica ha un ruolo decisivo per costruire fiducia in una posizione di trading. L’analisi tecnica ruota attorno ai modelli di prezzo storici e ai movimenti di prezzo attuali, per stabilire punti di ingresso e uscita adeguati.
Diamo uno sguardo a tre dei più comuni indicatori tecnici per aprire uno swing trade:
Quando uno swing trader ha individuato un trend sul mercato, l’RSI può aiutare a misurarne la forza del momentum. L’RSI può anche rilevare se un asset ha compiuto un movimento talmente esteso da diventare “ipercomprato”, cioè sovrapprezzato e destinato a una correzione di mercato. Allo stesso modo, l’RSI può anche segnalare se un asset è “ipervenduto”, ovvero sottovalutato e prossimo a una correzione di mercato.
Il “punteggio” RSI varia da zero a 100. Qualsiasi valore pari o superiore a 70 indica ipercomprato, mentre al di sotto di 30 si parla di ipervenduto.
Un indicatore MA analizza i dati di prezzo di chiusura di un asset in un determinato periodo di tempo, aiutando a visualizzarne il valore medio per quel lasso temporale. Può essere di 30 giorni, 50 giorni o 365 giorni. L’indicatore traccia i valori medi di chiusura per ogni giorno su un grafico a linee, per seguire l’andamento di un asset. L’MA si utilizza per tracciare o confermare un trend invece di anticiparlo, poiché il grafico delle medie mobili si basa su dati storici ed è quindi sempre leggermente in ritardo rispetto al prezzo di mercato in tempo reale.
Una tipica strategia di swing trading che utilizza indicatori MA vede i trader identificare le cosiddette “inversioni” (crossover) tra due medie mobili. Ciò comporta l’uso di una media mobile veloce, come la MA a 50 giorni, e una media mobile più lenta, ad esempio la MA a 100 giorni. L’obiettivo è individuare i punti in cui le medie mobili si incrociano, un segnale importante di cambiamento nella direzione del prezzo di un asset. Se la MA a 50 giorni incrocia la MA a 100 giorni muovendosi verso l’alto, potrebbe indicare l’inizio di un trend rialzista. Al contrario, se scende al di sotto della MA a 100 giorni, potrebbe segnalare l’inizio di un trend ribassista.
L’oscillatore stocastico è un altro tipo di indicatore di momentum, simile all’RSI. Di solito opera sulla base degli ultimi 14 giorni di contrattazioni, confrontando il prezzo di chiusura più recente di un asset con il suo range di negoziazione durante le due settimane precedenti. Mostra cambiamenti di momentum spesso visibili prima che il volume di mercato raggiunga il picco, rendendolo un indicatore influente per gli swing trader.
Nell’oscillatore stocastico compaiono due linee: l’indicatore nero e il segnale rosso tratteggiato. La scala va da zero a 100, proprio come l’RSI. In questo caso, se le linee superano 80, un asset è considerato ipercomprato, mentre se scendono sotto 20 suggeriscono un mercato ipervenduto.
Se hai ancora dubbi sul fatto che lo swing trading sia l’approccio di trading più adatto a te, esamina i pro e i contro seguenti per aiutarti a decidere:
Lo swing trading è un’opzione valida per chi non ha il tempo di dedicarsi al day trading dall’apertura di una sessione di mercato fino alla chiusura. Gli swing trader si concentrano sull’analisi tecnica piuttosto che sull’analisi fondamentale per impostare le loro operazioni di trading. Fanno affidamento sugli indicatori tecnici per definire i punti di ingresso e di uscita, spesso basati su aree di supporto e resistenza. Ciò significa che lo swing trading può essere realizzato in quasi tutti i mercati finanziari.
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