Cosa sono le azioni a piccola, media e grande capitalizzazione

Cosa sono le azioni a piccola, media e grande capitalizzazione

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Le azioni nei mercati azionari sono generalmente raggruppate in base alla loro capitalizzazione di mercato. La capitalizzazione di mercato, o market cap, corrisponde essenzialmente al numero totale di azioni disponibili di una società, moltiplicato per il valore di ciascuna azione. Il market cap è un indicatore utile per determinare il valore di una società quotata. 

Non tutte le società presenti sul mercato azionario hanno lo stesso valore. Per questo motivo, i mercati devono assegnare una classificazione a ogni titolo quotato. Di seguito, esamineremo le differenze tra le azioni a grande, media e piccola capitalizzazione e forniremo esempi di titoli molto noti che rientrano in ciascuna categoria. 

Cosa rende un’azione a grande capitalizzazione? 

Le azioni a grande capitalizzazione sono giustamente considerate le società quotate più grandi al mondo. Le azioni a grande capitalizzazione hanno marchi spesso molto riconoscibili e sono spesso l’obiettivo di investitori interessati all’acquisto di singoli titoli nonché di coloro che investono in fondi azionari o indici come l’S&P 500.

L’S&P 500, un indice delle prime 500 società quotate sulle borse statunitensi per capitalizzazione di mercato, è un buon punto di partenza per trovare le azioni a grande capitalizzazione più importanti. A settembre 2025 i primi 5 titoli per capitalizzazione del S&P 500 Index sono Nvidia, che da sola pesa oltre il 7%, seguita da Microsoft, Apple, Amazon e Meta. 

Per quanto riguarda il comportamento di un’azione a grande capitalizzazione, storicamente, questi titoli tendono a generare una crescita costante ma modesta in termini di rendimento. Ciò accade perché le azioni a grande capitalizzazione hanno già vissuto importanti fasi di crescita per arrivare all’attuale livello di capitalizzazione. Esistono le eccezioni ovviamente.

Anche se le azioni a grande capitalizzazione sono meno propense a offrire rendimenti percentuali elevati, la loro stabilità fa sì che il prezzo possa essere meno soggetto a forti cali. Inoltre, le società di maggiori dimensioni, con entrate consistenti, sono anche più inclini a distribuire dividendi agli azionisti, che possono compensare la modesta crescita del prezzo delle azioni. 

Le azioni a grande capitalizzazione sono più adatte a investitori che dispongono già di un portafoglio consistente. Data la natura di queste azioni, è difficile trovare un’azione a grande capitalizzazione “a buon mercato” perché sono note a tutti hanno già attratto l’interesse di molti investitori.

Cosa rende un’azione a media capitalizzazione? 

Se ti stai chiedendo cosa definisce un’azione come “media capitalizzazione” rispetto a una grande o piccola, sei nel posto giusto. Le azioni a media capitalizzazione hanno una capitalizzazione di mercato più modesta rispetto alle azioni a grande capitalizzazione. 

Solitamente si attestano in un intervallo compreso tra i 2 e i 10 miliardi di dollari e tendono anche ad avere un maggiore margine di crescita rispetto al tetto massimo del rispettivo prezzo azionario. Inoltre, le società a media capitalizzazione possono migliorare i propri utili annuali a un ritmo più rapido rispetto a conglomerati di grandi dimensioni già consolidati. Ciò offre agli azionisti di azioni a media capitalizzazione la possibilità di ricevere dividendi periodici, oltre a trarre vantaggio dall’aumento dei prezzi delle azioni. 

Le azioni a media capitalizzazione tendono inoltre a essere più sensibili alla volatilità del mercato, il che offre ai trader pazienti l’opportunità di acquisire posizioni long su un’azione a media capitalizzazione a prezzi scontati, di tanto in tanto. Questa è un’opzione particolarmente interessante per coloro che desiderano aggiungere una società a media capitalizzazione al proprio portafoglio di investimenti, con il potenziale di diventare in futuro un’azione a grande capitalizzazione. 

Un altro aspetto vantaggioso nell’investire in azioni a media capitalizzazione è il potenziale coinvolgimento dell’azienda in fusioni e acquisizioni (M&Q) con società più grandi. Le azioni a media capitalizzazione che registrano una crescita significativa dei ricavi potrebbero attirare l’attenzione di conglomerati più affermati nello stesso settore, con la possibilità di essere acquisite e di portare il loro know-how all’interno della grande azienda. 

In questo scenario, gli azionisti esistenti dell’azione a media capitalizzazione ricevono spesso un prezzo preferenziale per le loro azioni, al fine di accettare l’accordo. 

 

Cosa rende un’azione a piccola capitalizzazione? 

Esistono diverse caratteristiche di un’azione a piccola capitalizzazione che la distinguono notevolmente dalle azioni a grande e persino media capitalizzazione. Prima di tutto, è più probabile che le azioni a piccola capitalizzazione registrino rendimenti maggiori in termini di prezzo, poiché il valore dei loro titoli non è ancora del tutto maturo come nel caso delle azioni a grande capitalizzazione. 

Al tempo stesso, le azioni a piccola capitalizzazione hanno le stesse probabilità di subire perdite significative quanto di ottenere rendimenti elevati, a causa della elevata volatilità e della maggiore esposizione alle avversità del settore o dell’economia in generale. 

Le azioni a piccola capitalizzazione sono spesso società meno note. Ciò non significa che siano investimenti inutili. Serve semplicemente un’analisi più dettagliata di queste azioni per determinarne le prospettive di crescita. 

Su base individuale, le azioni a piccola capitalizzazione tendono a comportare un rischio maggiore rispetto a quelle a media e a grande capitalizzazione. Tuttavia, in un portafoglio diversificato con azioni di media e grande capitalizzazione, è possibile individuare azioni a piccola capitalizzazione con il potenziale di generare rendimenti più consistenti e più rapidi. 

Perché una società quotata possa essere considerata a piccola capitalizzazione, la sua capitalizzazione di mercato dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni fino a 2 miliardi di dollari. 

 

Le principali differenze tra azioni a piccola, media e grande capitalizzazione 

Quali sono le dinamiche che distinguono un’azione a piccola capitalizzazione da un’azione a grande capitalizzazione? Di seguito, analizziamo nel dettaglio le sfumature di azioni a piccola, media e grande capitalizzazione per aiutarti a comprendere i pro e i contro di ciascuna tipologia di asset, prima di includerle nel tuo portafoglio di investimenti. 

Potenziale di crescita 
Esistono notevoli differenze nel potenziale di crescita tra un’azione a grande capitalizzazione e una a piccola capitalizzazione. In genere, le azioni a grande capitalizzazione hanno già raggiunto traguardi significativi nei rispettivi mercati e godono di una struttura più consolidata. 

Dall’altra parte, le azioni a piccola capitalizzazione sono le “nuove arrivate” e presentano un potenziale di crescita futura molto più elevato. Tuttavia, a un tasso di crescita superiore corrisponde anche un rischio maggiore, oltre alla possibilità che tale potenziale non si realizzi. Chi cerca una crescita più moderata e meno turbolenze rispetto a un’azione a piccola capitalizzazione dovrebbe considerare un’azione a media capitalizzazione. 

Rischio di investimento
I rischi per gli investitori variano notevolmente tra azioni a piccola, media e grande capitalizzazione. Le azioni a grande capitalizzazione tendono ad avere una domanda e una liquidità maggiori, oltre a una maggiore capacità di resistere alla volatilità. 

Le azioni a media capitalizzazione spesso offrono un potenziale di crescita superiore rispetto a quelle a grande capitalizzazione, con la possibilità di ottenere rendimenti più elevati nel breve-medio termine. Tuttavia, sono più soggette a volatilità. 

Le azioni a piccola capitalizzazione comportano il rischio più elevato per gli investitori, poiché queste aziende sono ancora in uno stadio relativamente iniziale se confrontate con quelle più grandi. Alcune di esse potrebbero fallire tanto facilmente quanto espandersi ulteriormente. 

Liquidità
La liquidità è raramente un problema per le azioni a grande e media capitalizzazione. Ciò significa che di solito c’è abbondanza di liquidità sia dal lato degli acquisti sia da quello delle vendite. I titoli di società a grande e media capitalizzazione possono di solito essere acquistati e venduti senza influire sul prezzo complessivo delle azioni.  

Le azioni a piccola capitalizzazione di solito presentano la liquidità più bassa tra i tre tipi di azioni, poiché tendono ad attirare meno investitori.

Volatilità del mercato 
Le azioni a grande capitalizzazione sono meno vulnerabili alle oscillazioni del mercato. Anche in condizioni economiche incerte, il prezzo di queste società consolidate rimane relativamente stabile, motivo per cui spesso vengono considerate investimenti a basso rischio. 

Le azioni a media e piccola capitalizzazione sono più soggette a volatilità di mercato, poiché la loro liquidità è spesso molto più ridotta e i rispettivi prezzi azionari possono fluttuare molto più rapidamente. 

Fattore dimensionale 
È evidente che le azioni a grande capitalizzazione corrispondono in genere alle società più grandi e consolidate in un settore. Queste aziende possono contare su migliaia di dipendenti e una clientela globale. 

All’estremo opposto, le azioni a piccola capitalizzazione vengono generalmente considerate marchi o aziende in fase di crescita. Questi titoli potrebbero tentare di rivoluzionare o innovare un settore per guadagnare quote di mercato. Le azioni a media capitalizzazione, invece, si collocano a metà strada tra le altre due in termini di profilo commerciale. 

Con quale frequenza vengono classificate le azioni? 

Ora che sappiamo come vengono classificate le azioni in base alla loro performance di mercato, è anche utile capire con quale frequenza tali classificazioni vengano aggiornate. 

È vero che la classificazione delle azioni come titoli a piccola, media e grande capitalizzazione – e la loro riclassificazione per passare da piccola a media capitalizzazione, per esempio avviene, ma non con una cadenza regolare. Con l’aumento del numero di società quotate sui mercati finanziari, le classificazioni si sono dovute evolvere nel tempo. 

Ciò che 30 anni fa era considerato un’azione a grande capitalizzazione oggi potrebbe essere visto solo come un titolo a piccola capitalizzazione. Viceversa sappiamo che alcune società ormai ai vertici per capitalizzazione 30 anni erano appena nate (Nvidia è stata fondata nel 1993). Le soglie per definire le azioni a piccola, media e grande capitalizzazione non sono assolute, ma con l’esperienza sui mercati imparerai a distinguerle.  

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