Investment strategies by age: How to plan at every stage

Strategie di investimento in base all’età: come pianificare a ogni fase

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Ogni investitore, prima o poi, si pone la stessa domanda: come dovrebbe cambiare un portafoglio di investimento con il passare degli anni? La risposta dipende da molto più delle sole condizioni di mercato. È plasmata da ciò che la vita ti riserva: nuovi lavori, famiglie, costi imprevisti e l’intricato equilibrio tra ambizione e responsabilità che cresce nel tempo.

Pochi investono in condizioni perfette. I piani si definiscono mentre si gestiscono i mutui, si sostengono i genitori o si affrontano le spese quotidiane. Tuttavia, stabilire priorità d’investimento chiare in base all’età può aiutarti a rimanere saldo quando la vita sembra imprevedibile.

Come l’età definisce il tuo approccio di investimento

Le strategie di investimento in base all’età esistono per un motivo. Man mano che le persone avanzano nella vita, i loro obiettivi finanziari, la stabilità del reddito e la capacità di assumersi rischi si trasformano. Negli anni iniziali in cui accumuliamo risparmio, il tempo consente di riprendersi dai ribassi di mercato, rendendo gli asset orientati alla crescita, come ad esempio le azioni, più indicati. Più avanti, la conservazione del capitale e un reddito stabile iniziano a diventare prioritari, quindi i portafogli si orientano verso obbligazioni, liquidità e investimenti che generano reddito.

Questo percorso è noto come allocazione degli asset basata sull’età. Regola il mix (azioni, obbligazioni e liquidità) in base a quanto tempo resta prima di dover utilizzare i fondi risparmiati. Gli investitori più giovani possono in genere permettersi un’esposizione maggiore alle azioni, mentre gli investitori più vicini alla pensione traggono vantaggio da una maggiore stabilità e liquidità.

Ciò che conta di più è la costanza. Un portafoglio ben diversificato, adeguato in modo graduale nel tempo, ha più probabilità di raggiungere i propri obiettivi rispetto a uno che cambia in modo irregolare a ogni oscillazione di mercato.

Investire da adolescenti

Iniziare presto offre alla prossima generazione di investitori un vantaggio raro: il tempo sul mercato. Anche piccoli contributi, se costanti, possono crescere in modo significativo grazie alla capitalizzazione composta nel corso di decenni.

Imparare come funzionano le piattaforme di trading e i conti demo può aiutare a costruirsi un'esperienza da investitore simulando operazioni in tempo reale. Questo aiuta i ragazzi a costruire fiducia prima di usare denaro vero e li supporta nel comprendere concetti come la diversificazione, il rischio e la capitalizzazione composta.

Investire a 20 anni

Il primo decennio dell’età adulta definisce le basi del tuo futuro finanziario. Il reddito può ancora variare, ma il tempo è decisamente a tuo favore. Ogni euro investito ora ha decenni per crescere, riprendersi e generare capitalizzazione, offrendo opportunità che nessuna fase successiva può replicare.

Quando si tratta di investire a 20 anni, l’attenzione passa dall’apprendimento alla costruzione. I portafogli in questa fase possono puntare maggiormente sulle azioni, poiché orizzonti temporali lunghi rendono le oscillazioni di mercato a breve termine meno incisive. Un mix semplice di ETF può offrire un’ampia esposizione al mercato senza richiedere un monitoraggio continuo.

Una volta definita questa struttura, la costanza diventa fondamentale. Impostare depositi ricorrenti può mantenere il tuo progresso costante attraverso diverse condizioni di mercato e aiutarti a sviluppare autodisciplina ben prima che i risultati siano visibili. Con il tempo, queste abitudini creano una base affidabile che sosterrà tutto ciò che costruirai più avanti nella vita.

Un equilibrio finanziario sostiene questa crescita. Estinguere i debiti con un alto tasso di interesse libera reddito futuro, mentre disporre di un piccolo fondo di emergenza evita prelievi forzati quando le spese si presentano all’improvviso. Insieme, questi passaggi possono offrirti stabilità e direzione negli investimenti, mentre lasci che il tempo faccia la maggior parte del lavoro.

Investire a 30 anni

La soglia dei 30 anni spesso segna un punto di svolta. Il reddito diventa più stabile, le responsabilità aumentano e le priorità iniziano a competere per l’attenzione. Investire in questa fase non significa tanto inseguire rendimenti, quanto creare una struttura che supporti i tuoi obiettivi di lungo periodo.

Chi accumula ricchezza nei 30 anni di solito inizia a raffinare ciò che ha costruito in precedenza. I portafogli includono ancora azioni per la crescita, ma l’allocazione degli asset inizia a bilanciare il rischio in modo più oculato. Inserire gradualmente obbligazioni o fondi che pagano dividendi può aiutarti a ridurre la volatilità senza sacrificare troppo il potenziale di crescita. È qui che le revisioni periodiche del portafoglio contano, assicurandoti che gli investimenti continuino ad allinearsi ai tuoi obiettivi in evoluzione e alla tua tolleranza al rischio.

Investire a 30 anni significa anche collegare la pianificazione finanziaria agli eventi della vita. L’acquisto di una casa, il mantenimento di una famiglia o un cambio di carriera possono tutti influenzare le esigenze di liquidità. Mantenere intatto un fondo di emergenza e rivedere la copertura assicurativa possono evitare che costi imprevisti compromettano i tuoi risultati.

In questa fase, l’automazione è un vantaggio silenzioso. Aumentare gradualmente l’importo dei contributi man mano che cresce il reddito può aiutarti a mantenere l’effetto della capitalizzazione avviato in precedenza. Piccoli aggiustamenti annuali hanno spesso più efficacia di cambiamenti improvvisi e aggressivi in risposta ai mercati.

Investire a 40 anni

I 40 anni spesso portano un senso di chiarezza finanziaria. Il reddito e la stabilità di carriera solitamente raggiungono il picco, ma anche le spese e gli impegni aumentano. Investire a questo punto richiede di bilanciare la crescita con la preparazione: proteggere ciò che si è costruito, tenendo allo stesso tempo gli obiettivi futuri ben presenti.

Nella quarantina, i portafogli iniziano a strutturarsi in modo più definito. L’esposizione azionaria rimane fondamentale, ma la diversificazione diventa cruciale. Mantenere un mix di azioni, obbligazioni e asset alternativi (potenzialmente meno liquidi e più rischiosi) può aiutare a ridurre l’impatto delle oscillazioni di mercato, offrendo ancora spazio per la crescita. Molti investitori iniziano anche ad applicare un approccio base-satellite, tenendo ETF come fondamento e aggiungendo posizioni più piccole in settori o temi di loro interesse.

Investire a 40 anni significa anche definire con maggiore chiarezza gli orizzonti temporali. La pensione potrebbe essere ancora a decenni di distanza, ma spese importanti, come l’istruzione dei figli o il saldo del mutuo, sono molto più vicine. Allineare ciascun obiettivo al giusto livello di rischio assicura che le tue esigenze a breve termine non mettano a repentaglio i piani a lungo termine.

In questa fase, rivedere regolarmente il portafoglio è essenziale. Nel tempo, alcuni investimenti possono crescere più di altri, alterando i pesi in modi che potresti non notare subito. Regolare tale allocazione una o due volte l’anno aiuta il tuo portafoglio a rimanere in linea con i tuoi obiettivi e la tua propensione al rischio.

Investire a 50 anni

Le decisioni finanziarie prese a 50 anni iniziano ad avere un peso diverso. La pensione è abbastanza vicina da poterla immaginare, ma ancora lontana quel tanto che basta per pianificarla. L’obiettivo ora è proteggere ciò che si è costruito pur mantenendo gli investimenti pronti per gli anni a venire.

In questo periodo, i portafogli iniziano a riflettere il cambiamento di mentalità. Non si tratta di eliminare del tutto il rischio, bensì di gestirlo. Le azioni restano importanti per i rendimenti, ma un peso maggiore può essere attribuito a obbligazioni, riserve di liquidità o investimenti orientati al reddito, che mirano a offrire rendimenti più stabili ma possono comunque scendere di valore. L’equilibrio dipende da quanto presto inizieranno i prelievi e da quanto siano solide le altre fonti di reddito.

Chi pensa a investire a 50 anni spesso trae vantaggio da una visione delle proprie finanze in compartimenti separati: ciò che deve rimanere liquido, ciò che può crescere nel lungo termine e ciò che deve generare reddito. Questo tipo di distinzione può aiutarti a mantenere flessibilità man mano che le circostanze cambiano. 

Infine, è anche un buon momento per semplificare. Consolidare i conti, eliminare gli investimenti poco performanti e rivedere i beneficiari riduce la possibilità di confusione negli anni successivi.

Investire a 60 anni

Al compimento dei 60 anni, l’attenzione in genere si sposta dalla crescita all’affidabilità. L’obiettivo ora è trasformare i risparmi accumulati in un flusso di reddito sostenibile per gli anni a venire, senza correre rischi inutili.

La maggior parte dei portafogli a questo punto cerca un equilibrio piuttosto che un’espansione. Le azioni rimangono presenti, ma l’enfasi si sposta verso asset che offrano stabilità e rendimenti prevedibili. Obbligazioni, azioni che pagano dividendi (i dividendi non sono garantiti) e strumenti del mercato monetario costituiscono una quota maggiore del mix. Mantenere comunque un’esposizione agli asset di crescita resta importante, poiché la pensione può durare diversi decenni e l’inflazione erode gradualmente il potere d’acquisto.

Chi si concentra su investire a 60 anni può trarre beneficio dall’allineare gli asset a scadenze temporali specifiche. I fondi necessari a breve, ad esempio per coprire i primi anni di pensione, appartengono a strumenti liquidi e a basso rischio. Le riserve a più lungo termine possono restare investite in fondi diversificati o nei mercati azionari per preservare il potenziale di crescita.

La gestione del rischio assume una forma più pratica in questo periodo. Al posto di frequenti modifiche al portafoglio, l’attenzione si concentra sul reddito regolare e sulla conservazione del capitale. Pianificare come effettuare i prelievi e da quali conti può aiutarti a mantenere la regolarità dei rendimenti, evitando al contempo un impatto fiscale eccessivo.

Investire da pensionati

Una volta che la pensione inizia, la sfida non è più come costruire la ricchezza ma come farla durare. Un portafoglio ben strutturato fornisce la base per un reddito stabile, proteggendo il capitale dall’inflazione e dalla volatilità di mercato.

Un piano di investimento in pensione ben ponderato di solito combina tre elementi: generazione di reddito, stabilità e un limitato potenziale di crescita. Molti pensionati si affidano a dividendi, interessi sui bond o prelievi periodici da fondi comuni di investimento per coprire le spese. Questi flussi di reddito possono essere sostenuti mantenendo una piccola quota di azioni, che continua a generare rendimenti di lungo periodo.

La struttura del portafoglio è più importante che mai in questa fase. Alcuni preferiscono una “strategia a secchi,” in cui si suddividono gli asset in base all’orizzonte temporale (liquidità a breve termine per le spese immediate, obbligazioni a medio termine per il reddito e azioni a lungo termine per proteggersi dall’inflazione). Altri invece seguono un approccio a rendimento totale, concentrandosi sulla crescita complessiva del portafoglio e adeguando i prelievi in base alle condizioni di mercato.

Infine, la gestione del rischio in questo stadio è soprattutto coerenza. Mantenere i prelievi entro una soglia sostenibile (ad esempio, percentuali annue basse a cifra singola) può aiutare a preservare il capitale, anche se i risultati dipendono da mercati, commissioni e dal rischio di sequenza dei rendimenti.

È troppo tardi per investire?

Molte persone arrivano alla mezz'età metà o alla pensione chiedendosi se abbiano perso l’occasione per investire. La verità è che raramente è troppo tardi. L’unica cosa che cambia è l’obiettivo: dal concentrarsi sulla crescita a lungo termine a un avanzamento concreto, basato sul tempo e sulle risorse disponibili.

Chi si domanda se è troppo tardi per investire dovrebbe iniziare fissando obiettivi realistici. L’orizzonte temporale potrebbe essere più breve, ma i principi restano invariati: contributi costanti, rischio controllato e reinvestimenti regolari. Anche rendimenti moderati possono accumularsi in modo significativo se accompagnati da un risparmio disciplinato e aspettative ragionevoli.

Con orizzonti più brevi, serve un mix bilanciato di asset. Unendo obbligazioni che generano reddito, azioni con dividendo e riserve di liquidità, puoi costruire una certa stabilità senza rinunciare del tutto alla crescita. L’obiettivo non è inseguire la performance, ma far lavorare il tuo denaro in modo efficiente per gli anni a venire.

Chi inizia tardi trae vantaggio anche da una struttura professionale. Il risparmio regolare tramite piani pensionistici o portafogli gestiti offre accesso a strategie diversificate senza l’esigenza di un monitoraggio quotidiano. In molti casi, un consiglio finanziario aiuta a chiarire vantaggi fiscali, opzioni di prelievo e la velocità generale d’investimento.

Il passo più importante, a qualsiasi età, è iniziare. Una volta avviati i contributi, la capitalizzazione funziona comunque; soltanto dispone di meno tempo. Ogni decisione di investire, anche se sembra arrivare in ritardo, costruisce resilienza finanziaria per gli anni futuri.

Conclusione: creare ricchezza attraverso le generazioni

Gli investimenti cambiano come cambia la vita. Il reddito cresce, le responsabilità aumentano e la propensione al rischio si riduce naturalmente. Il piano più efficace si adatta anziché ripartire da zero.

Nei primi anni di vita, il tempo gioca a tuo favore; a metà percorso, affronti pressioni concorrenti come famiglia, casa e carriera; negli anni successivi, ti concentri di più sulla protezione di ciò che hai costruito e sulla creazione di un reddito affidabile. Ogni fase contribuisce a mantenere vivi gli obiettivi di lungo periodo.

Nessuno ha un percorso finanziario perfettamente lineare. L’importante è continuare a investire anche quando la vita sembra imprevedibile. Il progresso raramente è lineare, ma con passi costanti, può comunque portarti avanti.

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